giovedì 24 settembre 2009

...piove...

quasi finisce la seconda settimana di rientro quiggiù... e sto quasi riprendendo l'abitudine a questi luoghi e queste facce. La vacanza casereccia è stata croce e delizia... anzi, meglio prima delizia e poi croce. Il secondo arrivo è diverso, già so cosa aspettarmi... non c'è più l'effetto sorpresa con il quale ammortizzi tutti gli inconvenienti della giornata. Poi in officina tira un'aria pesante... magari è proprio la mancanza dell'effetto sorpresa, oppure è proprio che l'aria è pesante, c'è qualcosa sotto... e io lo scoprirò! Tie'

Siamo in piena stagione delle piogge. Ogni giorno, nonostante durante la giornata splenda un sole che ti brucia la pelata, verso le 6 (ora fatidica del previsto ritorno a casa) si copre tutto e si scatena l'inferno. Nel tratto di autostrada che faccio per tornare a casa l'acqua ha un'altezza fissa di 10 cm... e corre e scorre tra le macchine senza paura. Ora, finche andavo in giro con il carroarmato di Antonio (un Ford SportTrack 4.7 litri 4x4 benzina, una manna per il benzinaio) tutto a posto... ma ora che mi ritrovo con la cugina sconcia del vecchio Piddu della famiglia Cosatti (una splendida Uno 1.3 litri, una mannaia per il benzinaio (ve la devo spiegare, con la Ford dal benzinaio ci passavo una volta ogni 2 giorni e ci mettevo 70 litri di benzina, ora con la Uno ci passo sempre ogni 2 giorni, che il serbatoio porta 25 litri più o meno, ma al benzinaio rompo solo le palle, che con quello che pago non ci compra neanche mezzo caffè)) ...dicevo, con la Uno è tuttaun'altra storia. Quando guido nell'acqua sento gli schizzi sotto i piedi, il tergicristallo arranca e la radio suona la canzone delle Spintarelle (ve le ricordate? "Glu glu glu... glu glu glu")
Insomma per non essere volgari, mi cago sotto ogni sera e le spalle rimangono nella posizione Gobbo di Notre Dame per la tensiona (oltre a guidare abbracciato al volante sperando di vedere la strada)...
Per forutna non è successo tutti tutti i giorni... al volte il problema del vedere la strada non si è posto, si stava tutti fermi a prendere il te', aspettando che i pompieri rimuovessero gli alberi caduti lungo la strada... con un machete... uno, non due... UNO

UNA squadra di pompieri... UN machete

c'ho messo 2 ore e mezza per tornare a casa...

cmq piccola riflessione sulle notizie che mi sono messo a "spulciare" (ma neanche tanto...) che risalgono all'8 settembre. Da una parte c'è un certo Barak che di fronte ad una folta platea di un college di Washington se ne esce con un discorso piuttosto indigesto: "Per avere successo dovete studiare". Dall'altra parte arrivano gli echi degli applausi che il Red Carpet (rosso ancor di più per la presenza delle cravatte del regista e del soggetto) di Venezia ha riservato all'ospite/soggetto/icona del documentario di Oliver Stone... il nostro presidente Chavez. Quello che nelle due settimane di viaggio europeo ha visitato la Bielorussia e Iran e Russia e Spagna e Italia appunto. Nell'ordine, in Iran promette ad Ahmadinejad promette 20.000 barili di petrolio al giorno in cambio di 800 Mln di dollari/anno e qualche "chicca" sull'arricchimento dell'uranio, in Russia discute con l'amico Putin (quanti amici che ha Putin) riguardo il soprannominato "Asse del male" anti-iperialista (si parla dell'impero statunitense), compra 4.4 miliardi di dollari di armi (missili anti-aerei, fucili, etc) e 92 (novantadue) carri armati per la spesa di 2.2 miliardi di dollari (questi ultimi prestati dalle banche russe) in cambio dell'esclusivo sfruttamento di una parte dei possibili giacimenti di petrolio sotto il fiume Orinoco (nel frattempo riconosce politicamente Ossezia e Abkazia come repubbliche indipendenti), arriva in Italia dove fonti locali venezuelane parlano di una telefonata di un'ora don il Presidente del Consiglio, fatto non confermato in Italia, partecipa al festival di Venezia come ospite di Oliver Stone (il documentario presentato tratta della rivoluzione venezuelana con protagonista il presidente) riceve gli applausi del pubblico (alcuni giornali hanno fatto notare come il pubblico plaudente era lo stesso che alcuni giorni dopo avrebbe applaudito i documentari riguardanti gli scontri seguiti alle elezioni in Iran), ricorda l'amicizia con i presidenti Napolitano e Berlusconi e entusiasma i presenti con un "porto l'Italia nel cuore". Infine conclude il viaggio in Spagna, anche qui accolto come un buon ospite da Zapatero e come un nuovo amico, dopo aver messo da parte i vecchi rancori, da re Juan Carlos. In questa occasione il presidente C. tira fuori uno scoop, al largo dlle coste nord-occidentali del paese un consorzio Eni-Repsol (50-50) ha scoperto uno dei più grandi giacimenti di gas al mondo. Grandi applausi. La PDVSA, compagnia petrolifera statale entrerà automaticamente nel consorzio con una quota del 35%. A Repsol ed Eni toccherà il 32.5% cadauna. Applausi (?!?).
Il viaggio di Chavez termina qui. Speriamo che i ragazzi abbiano assimilato qualcosa dal discorso di Barak...

ora tutti sotto coperta...si va a nanna!
Buonanotte

2 commenti:

ValediFabio ha detto...

Troppo stanca per riuscire a commentare tutto =.= Solo un pensiero: bello che tu riesca a preoccuparti di te senza peredere di vista ciò che riguarda gli altri, ad ogni livello :)

Unknown ha detto...

La radio che canta la canzone delle spintarelle...che sei andato a rivangà! Ho riso assai!