venerdì 28 febbraio 2014

Inutile dire...

Inutile dire che questa prima settimana abbiamo lavorato 14 ore al giorno... Inutile dire che oggi, Venerdì, il giorno festivo, abbiamo lavorato sette ore... Inutile dire che fa caldo (ma poi neanche così caldo)... Inutile dire che le donne in Arabia Saudita sono diverse da quelle danesi (che poi chi lo sa come sono fatte quelle saudite...)

Dico invece che, sempre con gli alti e i bassi che contraddistinguono il mio umore ultimamente, posso dire che questo posto non è poi così male. L'atmosfera è molto rilassata (a parte quando sei in macchina dove sembra di essere un po' a Caracas (ma meno pericolosa) e un po' a Napoli (dove il traffico è un po' più genuino)). Le grandi vie di comunicazione hanno 4/5 corsie per senso di marcia, che diventano una decina quando le macchine/fuoristrada decidono di mettersi una sull'altra per cambiare corsia, girare, superare... Senza una freccia, senza un motivo, senza un perchè, gli autisti qui si muovono in un caos da studiare. Il nostro autista per primo si mette dietro macchine bloccate nel traffico facendo i fari pretendendo che le macchine davanti si spostino... Poi nelle strade secondarie, nel paese vicino a dove è il workshop (21.668954, 39.244467si perde il senso di doppio senso di marcia, di guida a destra, le rotatorie non esistono più, si prendono contromano, si supera andando fuori strada (se hai un fuoristrada)... mentre se hai una macchina berlinetta (noi ora ci muoviamo con una Nissan Sunny, che è praticamente una vecchia 127 a tre volumi)devi conoscere alla perfezione i dossi assassini, che anche quando vengono presi lentamente danno una bella grattata alla pancia della macchina...  Insomma ogni giorno percorriamo i 17 km tra l'albergo e il workshop in 45/60 minuti, con una serie di scariche di adrenalina che ci portano svegli e pimpanti a lavoro.

Aggiungo il fatto che sono venuto a conoscenza di un sistema di assistenza ai tossicodipendenti ed alcolizzati che in un paese dove il contrabbando di droga viene punito con la pena di morte e l'alcol è bandito dal paese... è tutto dire...

Ah... le esecuzioni avvengono di fronte alla moschea nella città vecchia... proprio dove sono passato stamattina... ma questa è un'altra storia...

lunedì 24 febbraio 2014

Welcoming Jeddah

Eccomi arrivato, l'avventura ricomincia...
appena scesi dall'aereo, temperatura piacevolissima, incontriamo un nostro collaboratore, megapancia nascosta da un camicione bianco tradizionale (ci devo fare un pensierino), che ci sfila i passaporti dalle mani e li dà a un suo amico... eccolallà... mo' vallo a spiegare a una delle trecento guardie il perchè non ho un passaporto con me...
Fatto sta che in meno di 10 minuti eravamo al varco del controllo passaporti accedendo dall'uscita ed evitando almeno 3 ore di fila...
Già mi sento a casa...

Usciamo fuori, il mio capo mi dà il benvenuto, entriamo in macchina, in una delle trecentomilioni di macchine parcheggiate una sull'altra, un fuoristrada ENORME, ovviamente... Si parte, evitiamo collisioni millimetriche ad ogni metro, suoniamo il clacson ogni 4 secondi, saltiamo la fila delle macchine al pagamento superando un cordolo, tanto siamo in fuoristrada... comincio a credere ad una candid camera... Sono a casa...

Dopo un tragitto in autostrada tra negozi aperti alle 22.30 e concessionarie di Rolls PIENE di macchine all'interno, arriviamo ad un ristorante, vicino l'albergo, Goodies (21.550884,39.162943), una specie di Autogrill, corridoio circolare con tutte le varie cibarie, fresche e appena cotte, davvero invitanti... ora non vi tedierò con le prove di pronuncia delle varie cose mangiate, per ora ci accontenteremo della pancia piena, domani vi racconto come ho dormito... ma il succo di melograno finale valeva il tutto...

Infine l'albergo, il Sands hotel (21.549177,39.16114), "caratteristico"... e non mi espongo oltre...

Ora sotto le pezze (ci sono coperte di lana e copriletto...!?!?) per 4 h e mezza di sonno... autista in albergo alle 6.30 per scarrozzarci in ufficio...

Un abbraccio a tutti!!!!

sabato 24 luglio 2010

* * * * * * Il nostro viaggio di nozze * * * * * *

Viaggio di Nozze di
PG e Chiara in Nuova Zelanda e Isole Fiji
dal 25 Ottobre al 19 Novembre



Giorno 1/2 – Viaggio - Roma-Dubai; Dubai-Bangkok; Bangkok-Melbourne; Melbourne-Christchurch

....mmmmm...e già, è proprio un viaggio della speranza!!!!

e non è ancora nulla a confronto con ciò che ci aspetta...


Giorno 3 – Christchurch - Orari B&B


In principio Dio creò il cielo e la terra (Gn 1,1)


Forse ci troviamo di fronte allo scenario della creazione...


E fu sera e fu mattina: primo giorno (Gn 1, 5)...


Ed è anche il nostro primo giono di viaggio in Nuova Zelanda, anche se con il fuso sottosopra difficile distinguere la sera dalla mattina!!


Giorno 4 – Kaikoura - Bendamere House


Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare.

E fu sera e fu mattina. (Gn 1, 9-10; 13)


Forse l'uomo non ha a disposizione parole per desrivere questo scenario della natura!

(magari è solo un fotomontaggio, sapremo dirvelo al ritorno...)


Giorno 5/6 – Kaiteriteri - Kimi Ora – Escursione nel Parco Nazionale Abel Tasman


Chiara: "Penso che qui prenderò il sole fino a diventare rossa come la sabbia!"


PG: " 'More dai che ti stiamo aspettando per iniziare la nostra passeggiata che dura circa 5 ore!

'More... 'More... Oddio è svenuta!!!!"


Giorno 7 – Punakaiki - The Rocks


Natura imperturbata... Prima...



esplosiva poi!!!




Giorno 8 – Fox Glacier - Misty PeaksEscursione sul ghiacciaio



Pg:" 'More..ore..re... Ci sei... ei... i?


Chiara: "Sì, sì amore sto arrivando!"

...ma chi me lo fa fare? Io quasi quasi rimango qui a giocare a carte con i pinguini... ihihih!...



Giorno 9 – Queenstown - Central Ridge Boutique Hotel




Giorno 10 – Milford Sound - Crociera sul Milford Mariner


Chiara:"Ahhh... Finalmente un pò di relax!"


Pg: " 'More che ne dici se dopo esploriamo quella vetta, vedi quella lì, la più alta là infondo?"

"Oppure possiamo parteciapre al giro in canoa notturno questa sera!"


Giorno 11 – Queenstown - Central Ridge Boutique Hotel



Giorno 12/13 – Rotorua - Robertson House – Cena tradizionale Maori e visita alle Waitomo Caves


Oggi ci aspetta una bella sauna! ...'More niente shopping!


Chiara: "Amore mio ma guarda che spettacolo della natura... Sembra un cielo stellato!!!Guarda quasi tocco le "stelle"!!! Che bello!!! Ma.. Ma che cosè? Che strana consistenza che hanno queste cosine luminose? More ma cosa sono?"


Pg:" More mio sono VERMI!

'More... 'More.... Ecco, mi è svenuta di nuovo!"


Giorno 14 – Auckland - Sunderland House




Giorno 15 – Dargaville - Waipoua Lodge




Giorno 16/17 – Paihia - Crisdon Castle – Crociera Cape Brett Hole in the Rock



Giorno 18 – Waitakere - Equinox Lodge


Le orme di PG, che si allontana sconsolato, dopo l'ennesimo finto mancamento di Chiara al pensiero di una passeggiata sulla spiaggia... quanti saranno... 3 o 4 chilometri!!!


Giorno 19 – Nadi (Fiji’s Islands) - Hotel Tanoa International



Giorno 20/21/22/23 – Malolo Island – Likuliku Resort


...


Giorno 24 - Nadi (Fiji’s Islands) - Hotel Tanoa International



Giorno 25/26 – Rientro in Italia - Auckland-Sidney; Sidney-Bangkok; Bankok-Dubai; Dubai-Roma... ma solo per una notte



Giorno 27 – Rientro in Venezuela ...con scorta di antidepressivi



Se volete accompagnarci nel nostro viaggio potete effettuare un bonifico sul conto intestato a:




Se volete potete lasciarci un messaggio o qui di seguito o nella causale del bonifico!

Sperando di vedervi tutti il 24 ottobre!

Chiara e PG

giovedì 13 maggio 2010


Lei si è fatta viva durante gli utlimi giorni di lavoro del mio ex capo. I primi tempi ovviamente era timida, si faceva vedere poco e si accontentava di qualche briciola sporadica. Rimaneva fuori senza pretese, nonostante la presenza dei cani mi mettesse un po' in ansia. Poi Antonio, il mio ex capo è partito... e lei si è presa più libertà. Si vedeva non fosse una gatta totalmente di strada, cercava sempre compagnia, in mezzo agli operai e tra le macchine ferme... in continua esplorazione. Finchè non ho avuto la malsana idea di farla salire su in ufficio una sera quando non c'era più nessuno... inutile dire che non me la sono più scollata di torno. In più la sua voglia di stare sempre in compagnia si è fatta più concreta con l'arrivo fortuito di un maschio della zona... che ha prontamente colto l'occasione e fatto il danno...


Al rientro dalle vacanze di Natale, ho trovato la micia con una pancia che metà bastava... Lei è diventata sempre più affettuosa, ha cominciato a vivere prima nell'officina, costringendomi a comprarle una lettiera perchè non dimostrasse il suo disappunto verso il capo officina regalandogli ogni mattina i suoi bisogni nell'ufficio in costruzione, e poi nel mio ufficio.
Ha scelto la mia sedia per partorire... ha cominciato a guardarmi con occhi spaventati e quasi stupiti, mentre respirava con la bocca aperta e con un po' di affanno faceva una strana impressione... così abbiamo preso la borsa preparata in precedenza e ci siamo fiondati in ospedale... ehm ehm... no... ho preso la scatola che avevo preparato in precedenza e l'ho messa dentro perchè potesse stare più tranquilla... e tra una carezza e l'altra, tra miagolii inconsueti (ho dimenticato di dire che è una gatta senza voce...) sono spuntati fuori 5 topolini spettacolarmente pimpanti... E dopo l'aver visto la faccia della gatta incredula per quanto le stava succedendo, il guardare i mici appena usciti e aspettare che iniziassero a respirare è stata proprio una bella emozione...
Intanto Chiara, avvertita ad ogni nuovo fagotto dato alla luce, aspettava contenta di tornare a casa per vedere le opere d'arte...
Ovviamente la scatola è durata poco, e la sistemazione notturna nel bagno è stata presto sostituita dall'affitto notturno del mio ufficio, debitamente preparato ogni sera con ogni genere di comfort, croccantini, lettiera pulita e acqua fresc... beh l'acqua del rubinetto... l'evian l'avevano finita... C'hanno messo poco a crescere... quanto di più lontano fisicamente dalla mamma... 5 pupazzetti divertenti che in poco tempo sono diventati una buona attrazione, soprattutto per la ragazza delle pulizie che ogni mattina mi chiedeva di rendere agibile il mio ufficio a causa del ritardo con cui i mici hanno imparato a cosa servisse la lettiera... ma poi con un po' di pazienza hanno come per magia usato il bagno. Incredibile...
Piano piano sono riuscito a regalarli tutti, più o meno tutti destinati a case comfortevoli e tutti di sicuro da famiglie attente...tutti tranne uno... Orbus, o Birolo... il micio che ha subito capito come andava trattato il padrone, sleccazzate e richiesta di coccole durante la giornata... e il padrone fesso si è fatto infinocchiare tanto che ora sulla porta dell'ufficio non c'è più il mio nome ma il suo...





lunedì 4 gennaio 2010

sabato 14 novembre 2009

Intermezzo

...tanto l'ho attesa che alla fine la novità è arrivata...
Mi hanno informato che l'attuale plant manager a giorni verrà trasferito in Kentucky, e a me resterà l'onore di "dirigere" il plant venezuelano...
YUPPIIIiii... . . .
Vabbè... non vi aspettate salti di gioia, il posto è quello che è, i venezuelani sono quello che sono... e io pure cerco di non smentirmi...
sto cercando di riflettere, di capire dentro che reazioni trovo
paura, entusiasmo, tristezza, soddisfazione, curiosità, solitudine, orgoglio, fiducia, diffidenza, ...
Abbiamo parlato molto io e Chiara, ci siamo rassicurati a vicenda. Il programma sta procedendo secondo programma, 3/4 anni all'estero per cercare di fare una gavetta che permetta di trovare un lavoro dignitoso in italia e poi si rientra nei ranghi. A livello professionale mi stanno dando una grossa dimostrazione di fiducia (anche se forse sono un po' costretti dalla situazione) e il rischio di bruciarsi è presente... ma non sono troppo preoccupato per il lavoro, che scomposto ai minimi termini è fatto anch'esso di piccole cose, affrontabili e risolvibili. Certo sono molto preoccupato per l'ambiente esterno. Ma terrò gli occhi aperti e se qualcuno lassù mi dà un'occhiata, gli occhi aperti saranno quattro.
Ancora non ci sono notizie ufficiali dagli alti ranghi di cesena, ma già da lunedì di saranno riunioni per il passaggio delle consegne... il trasferimento del mio capo sarà rapido, già da dicembre dovrebbe partire...

Per ora medito sul cambiamento che in realtà cambiamento non è... e mi appisolo
'notte...

giovedì 5 novembre 2009

Un viaggio ben organizzato 3

Contro ogni previsione troviamo un posto al grand hotel Cumaná, una bettola a 3 stelle… che peró a detta di Francisco era troppo cara. "Ok, peró ha una stanza per tutti e quattro!", "Si peró costa “medio palo cada noche” (“mezzo milione” che in euro sarebbero piú o meno 70 per 4 posti letto)", "Ok peró che alternative abbiamo?", "Andiamo a cercare altri posti"



Ok (in tutto ció la zia di Francisco e la sorella ci avevano offerto ospitalitá… ma la zia ha la casa piccola mentre per quanto riguarda la sorella (che poi scopriamo essere 3) domani si incontreranno per la prima volta… é una lunga storia… tra poco ci arriviamo).

Ore 21.30… ritorniamo sul lungomare dove troviamo degli alberghi che sembrano l’hilton a monte mario… capiamo subito dal tipo di auto che passano controllati dalla vigilanza che non é alla nostra portata, altro che medio palo… Troviamo anche un altro hotel, insegna poco appariscente, ci si arriva attraverso un viottolo stretto tra due muri di cinta alti 5 metri circa… Ci aprono un cancello, Hola pana! (ciao amico) … … é un albergo ad ore… tante piccole cellette con le auto diligentemente parcheggiate di fronte ad ogni porta… non é il posto per noi. Vigilanza molto cordiale e amichevole con Francisco e la ragazza nella macchina di fronte a noi, un po’ piú incuriositi quando passiamo io e Nabil, chissá che avranno pensato.

Torniamo al GrandHotel, ma Francisco non é ancora convinto, nonostante con Nabil abbiamo proposto di smezzare in proporzioni differenti… Facciamo talmente tanta pena che il vigilante dell’albergo, seduto subito fuori la porta, ci chiama e ci suggerisce di andare in una strada del centro di Cumaná dove ci sono un sacco di alberghi, tutti in fila.

Obbediamo ringraziando il poco attaccamento al lavoro del muchacho, e riprendiamo la ricerca alle 22. L’ultimo dei 4 alberghi in fila ha una stanza, costa di meno e ci permette di non andare a disturbare i parenti di F. sparsi per Cumaná… e poi di fronte c’é una pizzería abastanza allettante…

Ci fiondiamo dentro per dare i nomi e tutto il resto e il portiere si fionda ad accoglierci…solo che lui, come molti venezuelani, soffre di quella malattia che porta il battito cardiaco a rallentare e rallentare e r a l l e n t a r e e r a l l e t a r e ... inducendo lo stesso ritmo a tutte le altre azioni corporee… a volte anche mentali…

Riusciamo a prendere possesso della camera, io e Nabil stanza con due letti a castello, e io sono felicissimo. Per ottenere un materasso comodo, ma davvero comodo, scopro, la mattina dopo, di aver dormito esattamente nel centro di un tifone... nel flusso dell’aria condizionata accesa di notte… Ma sono sopravvissuto (anche se la mattina avevo, perdónate la licenza poetica, dei batoliti nel naso e negli occhi… … buongiorno!!...)

Scendiamo di corsa anelando la pizza, ma ovviamente la pizzería é chiusa… ci dicono di andare piú avanti di un paio di isolati lungo la strada, l’altra pizzería rimane aperta un po’ di piú… Noi allora, benedicendo la sveltezza del portiere, riusciamo ad arrivare all’altra pizzería, che pare essere il punto da cui é partita l’epidemia della malattia di cui vi parlavo prima. Alle 23.30 circa riusciamo ad ottenere la nostra unica mega pizza (si, la pizzaeria stava chiudendo, meglio una pizza grande che 4 piccole… tradizione americana). Chiedo a Francisco che cosa ci avesse fatto mettere, e lui mi responde: “Tutto”… e io benedico la tradizione americana…

Ci incamminiamo verso l’albergo per cenare, dato che la pizzería chiudeva ci hanno gentilmente messo alla porta, quando scopriamo che l’albergo é chiuso e in portineria non si vede nessuno, non abbiamo numeri di telefono e non ci sono citofoni… Le benedizioni questa será si sprecano…

Aspettiamo, urliamo, scopriamo esserci alcune auto che aspettano di entrare nel garage, dicono di avere una prenotazione, ma anche il parcheggio é chiuso… Aspettiamo, urliamo, e cominciamo a manngiare la pizza… il nervosismo cresce proporcionalmente con l’arsura… buona la pizza con “tutto”… quando spunta il portiere che si scusa dicendo che non ci aveva sentito (mortacci)… Intanto lo avverto che fuori ci sono altre persone che dovrebbero entrare… lui fa una faccia stupita (l’albergo é tutto completo), gli dico che hanno la prenotazione, la faccia stupita diventa terrorizzata, imbarazzata, sorridente… il portiere chiude la porta dietro di noi e rientra dentro di soppiatto… credo che non siamo stati gli unici a benedire quella sera…

Suggerimento: non prenotate alberghi in Venezuela, o quantomeno a Cumaná…

Conquisto finalmente il letto, con la pancia piena di tutto e coca cola… mixata con l’aria condizionata sparata mi aspetta un buon riposo…

La mattina con calma ci svegliamo e ci organizziamo per andare a mare. Prima peró andiamo ad incontrare le sorelle di Francisco. La colazione appena svegli non é una tradizione di qui, sento ancora “tutto” che mi torna su e un caffettino non ci starebbe niente male.

Allora, il papá biologico di F. é un tradizionalista… e seguendo le tradizioni ha sparso per il Venezuela un po’ di figli con diverse donne. F., una volta diventato grande, ha capito che al di lá dei rancori, mantenere contatti con le persone é una cosa positiva (ovviamente, riguardo i rancori, devi riuscire a non soffrire della mancanza di un genitore… e qui sta alla bravura del genitore restante, o alla bassa sensibilitá del soggetto…) quindi a 24 anni ha deciso di incontrare queste sorelle che hanno avuto la fortuna di avere il papá presente (saltuariamente) a casa con loro fino ad oggi.

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