giovedì 5 novembre 2009

Un viaggio ben organizzato 3

Contro ogni previsione troviamo un posto al grand hotel Cumaná, una bettola a 3 stelle… che peró a detta di Francisco era troppo cara. "Ok, peró ha una stanza per tutti e quattro!", "Si peró costa “medio palo cada noche” (“mezzo milione” che in euro sarebbero piú o meno 70 per 4 posti letto)", "Ok peró che alternative abbiamo?", "Andiamo a cercare altri posti"



Ok (in tutto ció la zia di Francisco e la sorella ci avevano offerto ospitalitá… ma la zia ha la casa piccola mentre per quanto riguarda la sorella (che poi scopriamo essere 3) domani si incontreranno per la prima volta… é una lunga storia… tra poco ci arriviamo).

Ore 21.30… ritorniamo sul lungomare dove troviamo degli alberghi che sembrano l’hilton a monte mario… capiamo subito dal tipo di auto che passano controllati dalla vigilanza che non é alla nostra portata, altro che medio palo… Troviamo anche un altro hotel, insegna poco appariscente, ci si arriva attraverso un viottolo stretto tra due muri di cinta alti 5 metri circa… Ci aprono un cancello, Hola pana! (ciao amico) … … é un albergo ad ore… tante piccole cellette con le auto diligentemente parcheggiate di fronte ad ogni porta… non é il posto per noi. Vigilanza molto cordiale e amichevole con Francisco e la ragazza nella macchina di fronte a noi, un po’ piú incuriositi quando passiamo io e Nabil, chissá che avranno pensato.

Torniamo al GrandHotel, ma Francisco non é ancora convinto, nonostante con Nabil abbiamo proposto di smezzare in proporzioni differenti… Facciamo talmente tanta pena che il vigilante dell’albergo, seduto subito fuori la porta, ci chiama e ci suggerisce di andare in una strada del centro di Cumaná dove ci sono un sacco di alberghi, tutti in fila.

Obbediamo ringraziando il poco attaccamento al lavoro del muchacho, e riprendiamo la ricerca alle 22. L’ultimo dei 4 alberghi in fila ha una stanza, costa di meno e ci permette di non andare a disturbare i parenti di F. sparsi per Cumaná… e poi di fronte c’é una pizzería abastanza allettante…

Ci fiondiamo dentro per dare i nomi e tutto il resto e il portiere si fionda ad accoglierci…solo che lui, come molti venezuelani, soffre di quella malattia che porta il battito cardiaco a rallentare e rallentare e r a l l e n t a r e e r a l l e t a r e ... inducendo lo stesso ritmo a tutte le altre azioni corporee… a volte anche mentali…

Riusciamo a prendere possesso della camera, io e Nabil stanza con due letti a castello, e io sono felicissimo. Per ottenere un materasso comodo, ma davvero comodo, scopro, la mattina dopo, di aver dormito esattamente nel centro di un tifone... nel flusso dell’aria condizionata accesa di notte… Ma sono sopravvissuto (anche se la mattina avevo, perdónate la licenza poetica, dei batoliti nel naso e negli occhi… … buongiorno!!...)

Scendiamo di corsa anelando la pizza, ma ovviamente la pizzería é chiusa… ci dicono di andare piú avanti di un paio di isolati lungo la strada, l’altra pizzería rimane aperta un po’ di piú… Noi allora, benedicendo la sveltezza del portiere, riusciamo ad arrivare all’altra pizzería, che pare essere il punto da cui é partita l’epidemia della malattia di cui vi parlavo prima. Alle 23.30 circa riusciamo ad ottenere la nostra unica mega pizza (si, la pizzaeria stava chiudendo, meglio una pizza grande che 4 piccole… tradizione americana). Chiedo a Francisco che cosa ci avesse fatto mettere, e lui mi responde: “Tutto”… e io benedico la tradizione americana…

Ci incamminiamo verso l’albergo per cenare, dato che la pizzería chiudeva ci hanno gentilmente messo alla porta, quando scopriamo che l’albergo é chiuso e in portineria non si vede nessuno, non abbiamo numeri di telefono e non ci sono citofoni… Le benedizioni questa será si sprecano…

Aspettiamo, urliamo, scopriamo esserci alcune auto che aspettano di entrare nel garage, dicono di avere una prenotazione, ma anche il parcheggio é chiuso… Aspettiamo, urliamo, e cominciamo a manngiare la pizza… il nervosismo cresce proporcionalmente con l’arsura… buona la pizza con “tutto”… quando spunta il portiere che si scusa dicendo che non ci aveva sentito (mortacci)… Intanto lo avverto che fuori ci sono altre persone che dovrebbero entrare… lui fa una faccia stupita (l’albergo é tutto completo), gli dico che hanno la prenotazione, la faccia stupita diventa terrorizzata, imbarazzata, sorridente… il portiere chiude la porta dietro di noi e rientra dentro di soppiatto… credo che non siamo stati gli unici a benedire quella sera…

Suggerimento: non prenotate alberghi in Venezuela, o quantomeno a Cumaná…

Conquisto finalmente il letto, con la pancia piena di tutto e coca cola… mixata con l’aria condizionata sparata mi aspetta un buon riposo…

La mattina con calma ci svegliamo e ci organizziamo per andare a mare. Prima peró andiamo ad incontrare le sorelle di Francisco. La colazione appena svegli non é una tradizione di qui, sento ancora “tutto” che mi torna su e un caffettino non ci starebbe niente male.

Allora, il papá biologico di F. é un tradizionalista… e seguendo le tradizioni ha sparso per il Venezuela un po’ di figli con diverse donne. F., una volta diventato grande, ha capito che al di lá dei rancori, mantenere contatti con le persone é una cosa positiva (ovviamente, riguardo i rancori, devi riuscire a non soffrire della mancanza di un genitore… e qui sta alla bravura del genitore restante, o alla bassa sensibilitá del soggetto…) quindi a 24 anni ha deciso di incontrare queste sorelle che hanno avuto la fortuna di avere il papá presente (saltuariamente) a casa con loro fino ad oggi.

...

2 commenti:

Akela '00 ha detto...

...Appassionante!

In attesa del seguito, ma anche di news fresche eh ! Pure poche, ma fresche ; )

Qui siamo in fase di ripresa "seria" delle attività scout (in branco con le entrate previste dovremmo avere 45 lupetti/e, ma i nuovi stanno entrando solo da due riunioni; il reparto invece è un po' più - abbastanza più... - decimato, la branca r/s è ben carrozzata; si inizia e poi chi vivrà vedrà), il freddo è in arrivo (con l'influenza A H1N1 che imperversa sui mass media, con qualche voce fuori dal coro riguardo la bontà dei vaccini) ma per fortuna ora sono partiti anche i riscaldamenti (io però li ho fregati...: mi sono beccato l'influenza proprio nei primi giorni di freddo, prima che li accendessero... d'oh! Almeno ora la dottoressa dice che sono vaccinato per il resto della stagione... sperém!), e personalmente attendo con un certo "prurito" l'apertura della stagione sciistica, seppure dista ancora almeno una mesata... c'ho gli scii che sfrigolano ! :D

Per il resto ci si sente anche via e-mail, per ora un salutone e buon fine settimana Pi' !

ST.

ValediFabio ha detto...

...la pizza con sopra "tutto" direi che è il simbolo perfetto del vostro viaggio con dentro di "tutto" :D

Mi sa che per non risultarti noiosi dovremo esercitarci ad essere un po' più casinisti del solito....che inizino le finte prenotazioni (sapremo solo noi quali sono quelle vere......o no???) per capodanno!!!!!!!

Baciooooo!