martedì 29 settembre 2009

tre secondi

Ci sono tre secondi del viaggio che ogni mattina mi porta in ufficio che da soli valgono una boccata di ossigeno puro, un sospiro e, quando sono proprio fortunato, un attimo di stupore sereno.
Per arrivare in ufficio prima devo uscire da Caracas, poi mi tocca un tratto di grandi curve che l'autostrada fa assecondando la mezza costa delle montagne che, sempre di un verde intenso, circondano Caracas, ed infine la discesa verso la valle del Tuy, dove c'è Charallave.
Nel tratto centrale c'è una curva, una sola, dalla quale si possono vedere una dopo l'altra, tutte le montagne che fanno da cornice ad una valle stretta e lunga che si protrae per chilometri. E queste montagne accompagnano lo sguardo fino all'orizzonte, quando le nuvole lo permettono, lontanissimo e con sfumature incredibili. A volte le nuvole nascondono le cime delle montagne, a volte formano un letto bianco nella vallata e allora si vedono solo queste forme geometriche sospese a mezz'aria, a volte ancora le nuvole coprono in parte solo la cima giù in fondo in fondo alla valle, e allora si creano dei quadri incredibili.
A volte non si vede niente... con la pioggia o con la nebbia la valle scompare...
Forse a rendere più preziosa questa vista è il fatto che non la becchi sempre, devi rimanere concentrato alla guida, poi le decine di curve dell'autostrada sono tutte maledettamente uguali, e non mi posso fermare da nessuna parte lungo la strada per fare una foto o godermi per qualche minuto la vista.
No.
Ogni volta è una sorpresa girarmi e avere questo flash della valle che scappa via... non me l'aspetto, non la cerco, eppure lei compare...

A proposito di comparizioni... oggi mentre mangiavo mi è venuta una voglia irrazionale e gravidanziale di fiore di zucca fritto. Mi sono immaginato l'alicetta con la mozzarella squagliata intorno, il profumo di fiore di zucca e la pastella croccante e dura intorno... quasi avevo la allucinazioni... sto proprio alla frutta...

Buonanotte!!!!

giovedì 24 settembre 2009

...piove...

quasi finisce la seconda settimana di rientro quiggiù... e sto quasi riprendendo l'abitudine a questi luoghi e queste facce. La vacanza casereccia è stata croce e delizia... anzi, meglio prima delizia e poi croce. Il secondo arrivo è diverso, già so cosa aspettarmi... non c'è più l'effetto sorpresa con il quale ammortizzi tutti gli inconvenienti della giornata. Poi in officina tira un'aria pesante... magari è proprio la mancanza dell'effetto sorpresa, oppure è proprio che l'aria è pesante, c'è qualcosa sotto... e io lo scoprirò! Tie'

Siamo in piena stagione delle piogge. Ogni giorno, nonostante durante la giornata splenda un sole che ti brucia la pelata, verso le 6 (ora fatidica del previsto ritorno a casa) si copre tutto e si scatena l'inferno. Nel tratto di autostrada che faccio per tornare a casa l'acqua ha un'altezza fissa di 10 cm... e corre e scorre tra le macchine senza paura. Ora, finche andavo in giro con il carroarmato di Antonio (un Ford SportTrack 4.7 litri 4x4 benzina, una manna per il benzinaio) tutto a posto... ma ora che mi ritrovo con la cugina sconcia del vecchio Piddu della famiglia Cosatti (una splendida Uno 1.3 litri, una mannaia per il benzinaio (ve la devo spiegare, con la Ford dal benzinaio ci passavo una volta ogni 2 giorni e ci mettevo 70 litri di benzina, ora con la Uno ci passo sempre ogni 2 giorni, che il serbatoio porta 25 litri più o meno, ma al benzinaio rompo solo le palle, che con quello che pago non ci compra neanche mezzo caffè)) ...dicevo, con la Uno è tuttaun'altra storia. Quando guido nell'acqua sento gli schizzi sotto i piedi, il tergicristallo arranca e la radio suona la canzone delle Spintarelle (ve le ricordate? "Glu glu glu... glu glu glu")
Insomma per non essere volgari, mi cago sotto ogni sera e le spalle rimangono nella posizione Gobbo di Notre Dame per la tensiona (oltre a guidare abbracciato al volante sperando di vedere la strada)...
Per forutna non è successo tutti tutti i giorni... al volte il problema del vedere la strada non si è posto, si stava tutti fermi a prendere il te', aspettando che i pompieri rimuovessero gli alberi caduti lungo la strada... con un machete... uno, non due... UNO

UNA squadra di pompieri... UN machete

c'ho messo 2 ore e mezza per tornare a casa...

cmq piccola riflessione sulle notizie che mi sono messo a "spulciare" (ma neanche tanto...) che risalgono all'8 settembre. Da una parte c'è un certo Barak che di fronte ad una folta platea di un college di Washington se ne esce con un discorso piuttosto indigesto: "Per avere successo dovete studiare". Dall'altra parte arrivano gli echi degli applausi che il Red Carpet (rosso ancor di più per la presenza delle cravatte del regista e del soggetto) di Venezia ha riservato all'ospite/soggetto/icona del documentario di Oliver Stone... il nostro presidente Chavez. Quello che nelle due settimane di viaggio europeo ha visitato la Bielorussia e Iran e Russia e Spagna e Italia appunto. Nell'ordine, in Iran promette ad Ahmadinejad promette 20.000 barili di petrolio al giorno in cambio di 800 Mln di dollari/anno e qualche "chicca" sull'arricchimento dell'uranio, in Russia discute con l'amico Putin (quanti amici che ha Putin) riguardo il soprannominato "Asse del male" anti-iperialista (si parla dell'impero statunitense), compra 4.4 miliardi di dollari di armi (missili anti-aerei, fucili, etc) e 92 (novantadue) carri armati per la spesa di 2.2 miliardi di dollari (questi ultimi prestati dalle banche russe) in cambio dell'esclusivo sfruttamento di una parte dei possibili giacimenti di petrolio sotto il fiume Orinoco (nel frattempo riconosce politicamente Ossezia e Abkazia come repubbliche indipendenti), arriva in Italia dove fonti locali venezuelane parlano di una telefonata di un'ora don il Presidente del Consiglio, fatto non confermato in Italia, partecipa al festival di Venezia come ospite di Oliver Stone (il documentario presentato tratta della rivoluzione venezuelana con protagonista il presidente) riceve gli applausi del pubblico (alcuni giornali hanno fatto notare come il pubblico plaudente era lo stesso che alcuni giorni dopo avrebbe applaudito i documentari riguardanti gli scontri seguiti alle elezioni in Iran), ricorda l'amicizia con i presidenti Napolitano e Berlusconi e entusiasma i presenti con un "porto l'Italia nel cuore". Infine conclude il viaggio in Spagna, anche qui accolto come un buon ospite da Zapatero e come un nuovo amico, dopo aver messo da parte i vecchi rancori, da re Juan Carlos. In questa occasione il presidente C. tira fuori uno scoop, al largo dlle coste nord-occidentali del paese un consorzio Eni-Repsol (50-50) ha scoperto uno dei più grandi giacimenti di gas al mondo. Grandi applausi. La PDVSA, compagnia petrolifera statale entrerà automaticamente nel consorzio con una quota del 35%. A Repsol ed Eni toccherà il 32.5% cadauna. Applausi (?!?).
Il viaggio di Chavez termina qui. Speriamo che i ragazzi abbiano assimilato qualcosa dal discorso di Barak...

ora tutti sotto coperta...si va a nanna!
Buonanotte

lunedì 14 settembre 2009

el temblor

per poco non rimanevo in Italia...

arriviamo al banco dell'accettazione bagagli e il tipino mi guarda e mi fa, "quanti bagagli?", e io, "due!!", e lui,"vabbè, comincia a darmi il passaporto e poi vediamo, sei in stand by"... e allora io penso, "scusa ma mi vedi per caso una lucetta rossa sulla faccia?" ma invece gli chiedo solo spiegazioni... risposta: "il volo è completo, aspettiamo che chiudano le liste e poi vediamo" (sembrava di stare fuori una discoteca, che a seconda della lista entri o no...)

dopo un bel respiro profondo mi giro e comincio a cercare di spiegare la situazione ai miei, cercando di rendere logico quello che logico non è... vendere più biglietti dei posti realmente presenti sull'aereo solo in base a considerazioni statistiche... va tutto bene... quasi sempre... ecco.. noi eravamo appena fuori quel "quasi"

cmq alla fine il posto si trova e il tipino aggiunge, "ok parti, ma sai che c'è la possibilità che i bagagli arrivino domani, a volte non prendono i bagagli delle persone overbooking", allora io rispondo, "nella ridente cittadina di Caracas, sai quante possibilità ho di vedermi arrivare il bagaglio il giorno dopo il mio arrivo?"... e allora lui se ne esce con la solita frase tenera/triste/patetica/irritante... "eh lo so, ma io non c'entro niente, sai, io gli sparerei a quelli che causano queste situazioni, che poi ci vado io di mezzo"

e va bene... allora stai meglio tu!

cmq partiamo, io e i miei bagagli, arrivati in orario e tutti interi (tutti e tre noi) dopo aver dormito troppo, anche succosamente sull'aereo, tra un film e uno snack. (parentesi filmica, sono riuscito a vedere "Ricatto d'amore" con Sandra Bullock e "Generazione mille euro" di un certo Venier, davvero davvero carini tutti e due, il primo più del secondo, classica commediola italiana, cmq piacevole)
Arrivo a Caracas e chi incontro? per la seconda volta (delle due) un terremoto accompagna la mia venuta. Questa volta un 7mo grado piuttosto violento ma non assassino (solo 14 feriti). Intanto smi sono fatto 9 piani a piedi con una valigia e ho trovato le abat jour cappottate e un quadretto nella stanza barcollante...
Fortunatamente per ora niente strascichi.

Oggi ho ricominciato il lavoro dopo una domenica passata all'insegna della full immersion nella quinta serie di Lost... ho visto 9 puntate... Al ritorno dal lavoro oggi ho incontrato la pioggia... ma non la pioggia normale... la PPIIOOGGGGIIAA.... sinceramente non ho mai, ma proprio mai visto in vita mia tanta acqua cadere dal cielo... stavamo tutti in fila a 30km all'ora, vicini vicini per vedere le luci della macchina di fronte per avere una guida (non avrei mai voluto essere il primo della fila questa volta) e nessuno che superava, mai accaduto prima...
Fichissimo vedere che in autostrada per una ventina di km, senza interruzione, le macchine camminavano in una decina di centimetri d'acqua... cmq arrivato a casa ho sfoderato il parmiggiano e il barattoletto di pesto... quattro caserecce e ora sono pronto per la nanna... altro che pronto... già sogno...

buon risveglio a voi dall'altra parte del globo